ccorre innanzitutto avere ben a mente che il “coach” in generale è un allenatore, un professionista che affianca il proprio coachee in un processo di sviluppo, che può essere personale, lavorativo o sportivo.
Lo fa attraverso la rimozione di quei “blocchi” che spesso portano la persona ad arenarsi, a non crescere più nel proprio ambito.
Tuttavia il coach non è un terapeuta: il suo obiettivo non è curare, bensì affiancare, valorizzare, motivare. Se, infatti, i suddetti blocchi sono dovuti a disagi più profondi, come un trauma infantile, un bravo coach deve essere in grado di indirizzare la persona verso un percorso psicologico, anziché porsi egli stesso come risolutore di tali problemi, rischiando di creare ulteriore danno. Un bravo coach è in grado di individuare i punti di forza del proprio coachee già dopo pochi incontri, e di esaltarli motivando l’impegno e mettendo in luce le proprie potenzialità e migliorando notevolmente le proprie performance.
Il Mental Coaching è un metodo che utilizza delle tecniche per individuare obiettivi concreti e mezzi per raggiungerli:
- Apprezzamento dei momenti di cambiamento
- Superamento di situazioni di oggettiva o soggettiva difficoltà
- Libertà da convinzioni e condizionamenti limitanti
- Libertà da ansia, paura, senso di colpa, vergogna
- Ristrutturazione creativa di esperienze passate
- Miglioramento radicale della capacità di comunicare efficacemente
- Conoscenza di strategie migliori per scegliere e agire più efficacemente
- Maggiore autostima
- Consapevolezza del proprio stato d’animo
- Maggiore concentrazione, tranquillità, lucidità
Il Mental Coach è uno psicologo?
No! Attenzione alle differenze:
- Il Mental Coaching è un metodo che utilizza delle tecniche per individuare obiettivi concreti e mezzi per raggiungerli.
- Non analizza la sfera del passato, non rivolge l’interesse sul disagio, non lavora sulla personalità, non rimuove traumi, non analizza, non giudica e non interpreta azioni o storie o modi di essere o comportamenti.
- Non è focalizzato su aiuto inerente ad un problema, ma è proiettato verso un preciso obiettivo: l’obiettivo del cliente.
- Il rapporto tra Cliente (Coachee) e Mental Coach non è quello tra medico/psicologo e paziente che chiede di essere aiutato, ma è una partnership tra il Coach e il Coachee, dove prendono forma gli obiettivi e progettati concreti piani d’azione per conseguirli.
- Il Mental Coach non fa diagnosi o valutazioni psicologiche, non incoraggia alcun tipo di dipendenza, ma attraverso l’ascolto, la riflessione, la ricerca e l’impegno collabora con il cliente per il raggiungimento del futuro desiderato.
- Il Mental Coach è utile a chi desidera migliorare la propria vita (personale, relazionale, lavorativa, sportiva).
Per riassumere: le persone che si rivolgono a un Mental Coach sono persone che desiderano raggiungere i propri obiettivi e sono orientate alla realizzazione del loro futuro desiderato. Attraverso il percorso con il
Mental Coach la persona scopre, utilizza e allena le proprie potenzialità attraverso dei piani d’azione realizzati in unione con il proprio Mental Coach.
Mail: mentalcoach@irmabattista.com
Associazione culturale